martedì 30 marzo 2010

Nero d'Avola DOC

Il vino Nero d'Avola DOC risulta essere uno dei vini maggiormente caratteristici provenienti dal Sicilia e l’inizio della sua coltivazione è datato quinto secolo a.c..
Il vino Nero d'Avola è un vino rosso e viene composto da vitigni esclusivi come Nero d'Avola.


Andiamo di seguito ad esplicitare le caratteristiche olfattive e gustative le quali caratterizzano il vino Nero d'Avola e che gli consentono di essere considerato come uno dei vini italiani più esclusivi.

Al palato il gusto del vino Nero d'Avola è pieno e corposo, vellutato e tannico ed il colore appare rosso rubino intenso. Bisogna segnalare che il piacere di assaporarlo inizia durante la prima fase della degustazione quando il suo inebriante profumo caratteristico, ampio, ricco di personalità con note di erbe aromatiche soddisferà l’olfatto.

Il Nero d'Avola è un vino con una gradazione di 14 gradi circa ed il tempo di invecchiamento in cui è consigliata la sua degustazione è di 10 anni.

I territori dell’Italia nei quali la produzione del Nero d'Avola risulta essere più presente sono le zone di Contea di Sciafani, Eloro, Marsala, Menfi, Morreale, Riesi, Sambuca, Santa Margherita di Belice, Sciacca.

Malvasia delle Lipari DOC



Il vino Malvasia delle Lipari DOC risulta essere uno dei vini più caratteristici del territorio del Sicilia e il vitigno viene coltivato a partire dal sesto secolo a.c nella provincia di Messina.
Il vino Malvasia delle Lipari è un vino bianco e risulta essere composto da vitigni esclusivi quali Malvasia di Lipari (95%), Corinto (5%).

Andiamo adesso ad esaminare le caratteristiche organolettiche che contraddistinguono il vino Malvasia delle Lipari e le quali gli garantiscono di essere considerato come uno dei vini italiani più tipici.
In bocca il sapore del vino Malvasia delle Lipari è pieno e dolce con retrogusto di miele e note floreali ed alla vista si presenta giallo ambrato o

lunedì 29 marzo 2010

Mango cooler

Quest'oggi vi propongo un bellissimo cocktail  è nella categoria dei "tutte le ore"  con la bella stagione è una bella alternativa ai classici cocktails dissetanti. Il "Mango cooler " ha molte varianti e una di queste è quanto segue.


Si prepara direttamente nel tumbler alto con ghiaccio,
1 1/2 oz vodka (4.5 cl, 3/8 gills)
1 1/2 oz orange juice (4.5 cl, 3/8 gills)
1/2 oz fresh lemon juice (1.5 cl, 1/8 gills)
1/2 oz Cointreau (1.5 cl, 1/8 gills)
3 oz mango nectar (9 cl, 3/4 gills)
aggiungere una fettina di mango e servire in un tumbler alto (30 cl).
Per gli amanti delle bollicine, suggerisco l'aggiunta di soda!

domenica 28 marzo 2010

Il vino Alcamo

Il vino Alcamo risulta essere uno fra i vini maggiormente tipici del territorio del Sicilia e il vitigno viene coltivato a partire dal tempo antico.
Il vino Alcamo è un vino bianco e viene creato da uve ricercati quali Cataratto (80%), Damaschino, Trebbiano e Grecanico (20%).



Passiamo di seguito ad elencare le sensazioni organolettiche le quali contraddistinguono il vino Alcamo e le quali gli garantiscono di essere individuato come uno fra i vini d’Italia maggiormente conosciuti.
Osservandolo il vino Alcamo appare di un colore giallo paglierino chiaro a riflessi verdognoli mentre il profumo appare fresco e vivace con aromi di felce, salvia e leggero fumo. Ma è il sapore quello che distingue un vino pregiato dai vini comuni. In bocca il vino Alcamo risulta caratteristico, sapido e asciutto con retrogusto fruttato.

L' Alcamo è un vino con una gradazione di 11, 5 gradi circa mentre il periodo di maturazione durante il quale è consigliata la sua consumazione è di 2 anni. Ogni stagione vengono raccolti all’incirca 20000 hl di vino Alcamo che corrispondono a più o meno 2700000 bottiglie.
Se volete provare il reale vino Alcamo non dovete fare altro che recarvi nelle zone di Castellammare del Golfo, San Vito lo Capo, Alcamo, Segesta, Calatafimi.

Saper associare ai cibi più ricercati un vino adatto è una di quelle peculiarità che valorizzano la tua tavola. Il vino Alcamo risulta adatto in special modo ad accompagnare cucina marinara, piatti vegetali, minestre asciutte.

METODO MARTINOTTI O CHARMAT

Ultima sezione di questo topic sul mondo dei  vini spumanti. Oggi sarà approfondito il metodo di produzione "charmat"
Fu il casalese (o villanovese[1]Federico Martinotti (1860-1924), direttore per l’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti, ad inventare e brevettare nel 1895[2] il metodo di rifermentazione controllata in grandi recipienti, poi adottato dal francese Charmat.
Il Metodo Martinotti permette di ottenere spumanti, spesso dolci, dalle caratteristiche note fruttate, per mezzo di recipienti a tenuta stagna tipo autoclave. Questo metodo ha trovato larga diffusione in quanto più idoneo alla produzione di vini spumanti utilizzando vitigni aromatici o fruttati (Moscato o Prosecco). Infatti la lunga sosta su lievito tipica del metodo champenoise nuocerebbe all’espressione del profumo dei vini derivati dai suddetti vitigni.

sabato 27 marzo 2010

Vino marsala


Uno dei vini maggiormente pregiati provenienti dal Sicilia risulta essere il vino Marsala DOC e si coltiva sin dal tempo dei Romani.
Il vino Marsala è un vino bianco e le uve utilizzate per la sua creazione sono Grillo, Cataratto, Ansonica (Inzolia), Damaschino.
Un vino di qualità ha la capacità di soddisfare, attraverso le proprie proprietà organolettiche, il palato e l’olfatto di chi lo consuma ed in questa capacità il vino Marsala appare eccellere senza difficoltà.
In bocca il gusto del vino Marsala è strutturato e molto elegante mentre il colore si presenta giallo oro carico con riflessi d'ambra. Ma dire che il piacere di assaggiarlo comincia già dal il primo momento della degustazione quando il suo fantastico profumo ricco con note di zagara, ginestra e mandorla soddisferà il naso.

TIPI DI MARSALA
 vini Marsala si classificano, a seconda delle caratteristiche e della durata dell’invecchiamento, in
  • Fine con invecchiamento minimo di un anno
  • Superiore con invecchiamento minimo di due anni
  • Superiore Riserva con invecchiamento minimo di quattro anni
  • Vergine e/o Soleras con invecchiamento minimo di cinque anni
  • Vergine e/o Soleras Stravecchio e Vergine e/o Soleras Riserva con invecchiamento minimo di dieci anni


Il Marsala è un vino avente una gradazione di 17 gradi circa ed il periodo di invecchiamento dopo il quale risulta ottimale la sua degustazione è di 10-20 anni. Ogni stagione vengono prodotti circa 150000 ettolitri di vino Marsala i quali corrispondono a circa 20000000 bottiglie.
Nel caso in cui vogliate trovare il reale vino Marsala DOC potete andare nelle zone di Marsala.
Saper abbinare ai piatti più saporiti un buon vino è una tra quelle cose che valorizzano la tua cena. Il vino Marsala è ideale in special modo ad abbinarsi con aperitivi, biscotti secchi, formaggi piccanti.


Introduzione ai vini siciliani


In questa sezione darò una piccola introduzione sulle varie tipologie del vino regionale siciliano. I vini siciliani godono di un clima per la coltivazione della vita, in particolar modo nelle zone costiere e in alcune zone interne.
I vini siciliani sono una risorsa molto importante all'interno di un panorama agricolo che contempla un ruolo di primo piano anche per gli agrumi e anche le olive.
 I vini in Sicilia arrivano ogni anno a una quantità prodotta che si aggira approssimativamente attorno ai novemila ettolitri. Questo testimonia come l'isola maggiore del Mediterraneo contenga anche una selezione di vini tra le maggiori del panorama europeo.



Fra i vini siciliani sono annoverate varie tipologie. Si passa da vini non molto alcolici, facili a bersi e leggeri come i vini coltivati nei dintorni dell'Etna a vini da pasto tipici delle zone di Trapani e Palermo. Di primo piano sono le tipologie di vino dolce o da dessert quali il Moscato di Pantelleria o il Marsala. Quest'ultimo è sicuramente un vino da dolce tra i più famosi al mondo. Sono presenti anche vini robusti e di eleveata corposità come il Nero d'Avola che non ha certamente bisogno di presentazioni.

RICETTA – Birra "PILS"

Ricetta  per produrre, in casa, 23 litri di Birra chiara.

Per produrre 23 litri di Birra chiara, O.G. 1045
- Alcool 4,5%

Ingredienti:
Kg. 5,0 di malto in grani tipo Pilsner.
Gr. 60 luppolo in coni Saaz (amaro)(3,3 a.a.)
Gr. 30 luppolo in coni Saaz (aroma)(3,3 a.a.)
Gr. 10 Irish Moos Nº 1 Bustina di lievito SAF-LAGER S-23.
Metodo di preparazione:
Macinare il malto in grani, quindi preparare la miscela versando il malto macinato in 15 litri di acqua (3 lt/Kg) alla temperatura di 45ºC. Durante la preparazione della miscela la temperatura deve rimanere costante. Quando la miscela è omogenea aumentare la temperatura portandola a 52º (se possibile crescere di 1ºC al minuto). Mantenere la temperatura di 52ºC per 30 minuti, quindi salire a 65ºC e mantenere per altri 30 min. Passare poi alla temperatura di 70ºC e dopo 15 minuti controllare con lo iodio se la saccarificazione è completa (in caso contrario continuare la cottura e controllare ogni 10 minuti). Quando la prova con lo iodio conferma ’avvenuta saccarificazione (in un piattino bianco versare alcune gocce di mosto, aggiungere una goccia di iodio: l’assenza di sfumature di colore blu-violaceo è la conferma), si porta la temperatura a 77ºC a la si mantiene per 10 minuti.

IL MOJITO

Il Mojito è un long drink alcolico a base di rum.

L'origine della bevanda è cubana e sarebbe dovuta ad Angelo Martínez, un famoso barman che gestiva il bar "La Bodeguita del Medio" a L'Avana. Si racconta che costui amasse tanto il suo lavoro da mescolare i cocktail fino a stancarsi.
Estistono diverse teorie riguardo l'incerta origine del termine "Mojito". Secondo alcuni esso sarebbe legato al "mojo", un condimento tipico della cucina cubana a base di aglio e agrumi, usato per marinare. Un'altra teoria lo lega alla traduzione della parola spagnola mojadito, che significa "umido". Un'ultima ipotesi, considerata comunque la meno attendibile, fa risalire l'etimologia della parola al termine vudù mojo, che significa "incantesimo".[1]
Gli ingredienti del Mojito sono: foglie di menta (preferibilmente Hierba Buena, che a Cuba cresce spontanea ed è più delicata della menta comune), rum bianco, zucchero di canna raffinato bianco, succo di lime e soda (o in alternativa acqua frizzante). Viene servito freddo e ha un sapore decisamente particolare dovuto alla combinazione della freschezza della menta e al gusto deciso del rum.
Bisogna tener presente che un Mojito servito in inverno potrebbe presentarsi amaro a causa della menta non ancora matura. Per questo è preferibile consumarlo in estate, nei mesi in cui la menta è più matura e meno aspra.

IL METODO CHEMPENOISE

Questa è la seconda lezione sui vino spumante e i suoi metodi di spumantizzazione, oggi sarà approfondito uno dei processi di produzione dei vini spumanti, il "metodo champenoise".
Il metodo classico (o méthode champenoise, che prende nome dalla regione francese dello Champagne) è un processo di produzione di vino spumante che consiste nell'indurre la rifermentazione in bottiglia dei vini attraverso l'introduzione di zuccheri e lieviti selezionati (liqueur de tirage).

venerdì 26 marzo 2010

Inserzioni di lavoro

LAVORARE IL PROVINCIA DI SIENA


HOTEL 4 STELLE SUPERIOR in provincia di Siena ricerca per prossima stagione, con possibilità di trasformazione del contratto in annuale Responsabile booking, Capo ricevimento, Segretari/e di ricevimento e turnanti, Portiere di notte, Responsabile sala, Manutentore, Cameriere di sala. Requisiti minimi richiesti: esperienza pregressa per analoghe mansioni, forte orientamento al cliente, capacità di lavorare in team, flessibilità entusiasmo e motivazione. Per il personale di ricevimento e profili di responsabilità, si richiedono spiccate doti commerciali.Costituisce titolo preferenziale la conoscenza di almeno una lingua straniera e del programma Ericsoft. Si offrono opportunità di crescita all’interno della struttura e della società che gestisce l’attività. Preferibilmente domicilio o residenza in provincia di Siena, zona Poggibonsi. Non si fornisce alloggio. Inviare curriculum vitae dettagliato, con autorizzazione al trattamento dei dati personali (Dlgs 196/2003) citando in oggetto il rif. CV06 a:segreteria@jobintourismeditore.it


Ricetta long drink: il rum cooler

Oggi vi voglio proporre un cocktail molto conosciuto, il rum cooler.
Il rum cooler è un piacevole long drink alcolico, a base di rum, come dice il nome, e di ginger ale; è molto fresco e dissentante, adatto sia per l’aperitivo che per altre occasioni.

Ingredienti per il rum cooler (dosi per 1 cocktail)
1 cucchiaino di zucchero bianco
6 cl. di acqua gasata o di seltz
6 cl. di rum bianco
seltz o ginger ale q.b.
cubetti di ghiaccio q.b.
Preparazione
Questo long drink si prepara in un bicchiere di tipo tumbler o in un Collin glass, molto alto.

Mettete nel bicchiere lo zucchero e i 6 cl. di seltz o acqua gasata, mescolate a fondo.

Riempite il bicchiere con cubetti di ghiaccio, e versateci sopra il rum. Poi colmate con il ginger ale o l’acqua di seltz.

Vi suggerisco di decorare questo cocktail con una buccia di limone o di arancio (ma va bene anche con una di arancio ed una di limone) tagliata a spirale e messa nel bicchiere a partire dal fondo, per fare questo dovrete inserirla prima del ghiaccio.
buon divertimento.

Bruno Davide

Il conte Camillo Negroni e il suo famosissimo aperitivo

Con questo nuovo post ,inizio con un nuovo topic chiamato il mondo del bere. Saranno postati i migliori cocktails, a mio parere! 
Il Negroni è un cocktail alcolico dal tipico colore arancione, ideato a Firenze nel 1919-20 dal Conte Camillo Negroni.

Il Conte era solito chiedere al barman del Caffè Casoni (forse un certo Angelo Tesauro) di Via de’ Tornabuoni «il solito» cioè un «Americano con un’aggiunta di gin». Dal nome del conte che tanto lo amava, nacque così uno dei più famosi aperitivi italiani, l’Americano alla maniera del Conte Negroni, chiamato poi semplicemente Negroni.

Ebbe molto successo come aperitivo nella cosiddetta Milano da bere. Molto nota è pure la variante più leggera e frizzante: il “Negroni sbagliato“.



2-3 cubetti di ghiaccio
qualche goccia di angostura (opzionale)
1/3 di Gin
1/3 di Martini Rosso
1/3 di Bitter Campari
mezza fetta di arancia

Procedimenti

Bicchiere tumbler basso, ideale per il Negroni

Mettere 2-3 cubetti di ghiaccio nel bicchiere (ideale un tumbler basso, o old fashioned) pre-raffreddato e aggiungere gli altri ingredienti. Mescolare bene con l’apposita asticella e guarnire con la mezza fetta d’arancia.

Varianti

Negroni Sbagliato, con spumante brut al posto del gin
Redhuvber, variante diffusa soprattutto nel torinese.
Negrosky, con la vodka al posto del gin
con Punt-e-mes al posto del Martini rosso per un sapore ancora più amaro
con una spruzzata di seltz o di soda
Negroni Seal, con doppio Vermouth

IL VINO SPUMANTE

Oggi inizierò un nuovo topic sui vini spumanti, allo scopo di dare una conoscenza tecnico teorica su questo straordinario prodotto made in Italy.
I vini spumanti sono quei vini caratterizzati, all'apertura della bottiglia, dalla produzione di spuma, dovuta alla presenza all'interno della stessa di anidride carbonica non aggiunta dall'esterno ma prodotta per fermentazione.
I vini spumanti sono definiti secondo la legge italiana in base alla produzione di spuma provocata dallo sviluppo di anidride carbonica al momento dell'apertura della bottiglia.
All'atto dell'apertura della bottiglia il prodotto all'interno deve avere una sovrappressione non inferiore a “3,5 bar “ad una temperatura ambiente di 20 °C per i DOC. Gli altri prodotti tipo spumanti aromatici devono avere “3 bar”. Il vino frizzante deve presentare una sovrappressione non inferiore a “1 bar” e non superiore a” 2,5 bar”.
  1. Storia 
La leggenda vuole che il progenitore dello spumante, lo champagne nasca in Francia nell'abbazia di Hautvil­lers ad opera del monaco Dom Pierre Pérignon nel XVII secolo. Anche se risulta che in un antico trattato, “De salubri potu dissertatio” scritto da un medico fabrianese, tale Francesco Scacchi, risalente al 1622, questi già descrivesse le caratteristiche produttive e terapeutiche dei vini rifermentati in bottiglia (gli antesignani dei moderni spumanti). Se ciò venisse definitivamente appurato, risulterebbe che, seppur di solo mezzo se­colo, gli italiani precedettero i francesi, e in special modo il "metodo" del monaco Dom Pérignon, nella produ­zione del moderno spumante-champagne. Non è tutto: infatti, già alcuni scritti di epoca romana ripor­tano dei vini con effervescenza naturale, ma con molta probabilità i romani bevevano il mosto che ancora do­veva diventare vino; in effetti, per poter mettere in pratica la tecnica di spumantizzazione vi è bisogno di un contenitore a tenuta stagna, come la bottiglia, che permetta di mantenere una sovrappressione di 6 atmosfere a 20° C.
Nei vini spumanti naturali l'anidride carbonica (CO2) si è formata per rifermentazione del vino nelle botti­glie potendo utilizzare due differenti metodi:
ü  il metodo champenoise o metodo classico
ü  il metodo Charmat o metodo Martinotti
Negli spumanti gassificati l'anidride carbonica (CO2) viene addizionata a basse temperature. Questi prodotti per la scarsa finezza dei profumi ed il perlage grossolano sono considerati di qualità inferiore.
Per la produzione degli spumanti metodo classico (Champagne se prodotti in Francia) si usano vitigni non particolarmente aromatici; se a bacca bianca, il prodotto viene denominato blanc de blancs (vino bianco da uve bianche), mentre se si usano uve a bacca nera il prodotto viene chiamato blanc de noirs (vino bianco da uve nere). I principali sono lo ChardonnayPinot nero e Pinot bianco, oltre a Pinot Meunier (ma solo in Champa­gne), Pinot grigio e Riesling. Altri vitigni che danno ottimi risultati sono il verdicchio nelle Marche, il torbato in Sardegna e l'inzolia in Sicilia. Una elevata escursione termica tra giorno e notte, una buona esposi­zione luminosa, terreni ben drenati e calcarei sono condizioni ottimali per ottenere uve adatte alla spumantiz­zazione, con buona acidità ed ottimi profumi; terra di vocazione alla spumantizzazione è l'Oltrepò Pavese oltre alla Franciacorta, ma anche a Sud, nella terra del San Severo DOC vengono prodotti spumanti da uve autoctone Bombino Bianco con caratteristiche particolari. La particolare latitudine, unita al grande apporto del sole e scarsa presenza di piogge durante l'anno, permettono al Bombino Bianco di questa zona di esprimere le sue doti migliori proprio attraverso la spumantizzazione.
Nel metodo Charmat si preferiscono uve aromatiche come il moscato bianco, la malvasia ed il brachetto, le principali; oppure si possono usare altri vitigni con profumi più sfumati come il moscato giallo,il prosecco e l'aleatico nero.

Nei prossimi post saranno approfonditi i due metodi di spumantizzazione.

IL Livello di essere

Ciao a tutti questo è il mio primo blog. Ho pensato che prima di capire e soddisfare le esigenze del cliente ,dobbiamo conoscere se stessi! Il primo cliente da fidelizzare siamo proprio noi stessi. Spero che vi piaccia e buona lettura! Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? A che scopo viviamo? Perché viviamo? Indubbiamente il povero animale intellettuale erroneamente chiamato uomo non solo non sa, ma nemmeno sa di non sapere… La cosa peggiore di tutte è la situazione così difficile e così strana in cui ci troviamo: ignoriamo il segreto di tutte le nostre tragedie, eppure siamo convinti di sapere tutto… Si porti un mammifero razionale, una di quelle persone che nella vita si credono influenti, nel bel mezzo del deserto del Sahara, lo si lasci lì, lontano da qualsiasi oasi, e si osservi da un velivolo tutto quello che succede… I fatti parleranno da soli: anche se l’umanoide intellettuale si crede forte e molto uomo, in fondo è spaventosamente debole… L’animale razionale è stupido al cento per cento: pensa di sé le cose migliori, crede di poter sviluppare in modo meraviglioso tutte le sue potenzialità grazie all’asilo, alla scuola elementare, alle medie, al liceo, all’università, ai manuali di comportamento, al prestigio del padre, ecc., ecc… Purtroppo, dopo tanta istruzione, buone maniere, titoli e denaro, sappiamo bene come un mal di stomaco ci rattristi e come in fondo continuiamo ad essere infelici e miserabili… Basta leggere la storia universale per sapere che siamo gli stessi barbari di una volta e che invece di migliorare siamo peggiorati… Questo XX secolo, con tutta la sua spettacolarità, le sue guerre, la prostituzione, la sodomia mondiale, la degenerazione sessuale, la droga, l’alcol, l’esorbitante crudeltà, l’estrema perversità, la mostruosità, ecc., ecc., è lo specchio in cui dobbiamo guardarci. Non esiste dunque una valida ragione per vantarci di aver raggiunto una fase superiore di sviluppo… È assurdo pensare che il tempo significhi progresso; purtroppo gli illustri ignoranti continuano a rimanere imbottigliati nel dogma dell’evoluzione… In tutte le nere pagine della buia storia troviamo sempre le stesse orrende crudeltà, ambizioni, guerre, ecc… Tuttavia i nostri “supercivilizzati” contemporanei sono ancora convinti che quello della guerra sia soltanto un fatto secondario, un incidente passeggero che non ha niente a che vedere con la loro tanto vantata “civiltà moderna”. Ciò che conta è senz’altro il modo di essere di ogni persona: alcuni saranno ubriachi, altri astemi; questi onesti, quegl’altri dei mascalzoni. Nella vita c’è di tutto…

Il millesimato

come si ottiene il millesimato nei prosecchi? In effetti molti hanno capito che millesimato è un termine indicativo di qualità, ma non hanno chiaro il senso della cosa. Per capire cosa significhi che uno Prosecco sia millesimato, bisogna fare una premessa. I Prosecchi, ed in generale tutti gli spumanti, sono ottenuti miscelando vini di differenti annate. Uno spumante, quindi, per definizione non ha l'annata. Ciò si fa, principalmente, per avere un prodotto dalle caratteristiche organolettiche costanti. A volte, però, una casa può decidere che, per l'eccezionalità dell'annata o per alcune peculiarità che vuol evidenziare, tutta o parte della produzione sia fatta solo con vino ottenuto dalla raccolta di un determinato anno. Questo sarà un vino millesimato. Un Prosecco Millesimato, quindi, è un vino di una sola annata, quella riportata sull'etichetta!

Facciamo tornare di moda la Correttezza, l’Etica e la Reputazione

Dall’Europa, secondo un’ indagine, più di un intervistato su tre ha deciso di boicottare i prodotti di quelle imprese che non lo hanno trattato con educazione e rispetto durante la selezione, l’impiego, o soggiorno. Forse alle aziende Malsane bisognerebbe far indossare i panni del consumatore deluso per permettere di ricevere quell’ascolto che merita. A cosa é servito lo spirito di sacrificio trascorso negli anni per diventare Maître, se poi dopo ca.20 anni spesi a migliorarsi, a crescere professionalmente ed umanamente, un azienda ci induce praticamente, moralmente, economicamente, etc. a tornare nello stesso punto da cui siamo partiti ?...camerieri o portapiatti ! ...Inoltre troppe persone improvvisate e troppe aziende oramai conosciute stanno rovinando il nostro MESTIERE. ne dei propri collaboratori !